Commissione Ospedale – Territorio 2° Livello

Vengo quindi ad esporre quello che mi chiede sulle finalità della Commissione e su quello che la stessa si prefigge di realizzare entro la fine dell’attuale mandato.
Negli anni scorsi della mia partecipazione ci siamo concentrati sulle relazioni Ospedale/Territorio,in particolare per la semplificazione e l’appropriatezza delle richieste di prestazioni specialistiche e di accertamenti diagnostico-strumentali, sul ricettario del SSN, in funzione dell’Accordo Nazionale Collettivo per la disciplina del rapporto con i MMG del 2005 e della Legge Regionale 288/2007 e successiva LR 7/2009.
In seguito si è affrontato il problema delle Priorità nelle richieste di prestazioni specialistiche e degli accessi alle stesse, distinguendo:
1) Prestazioni emergenti-urgenti,con il relativo percorso attraverso la preventiva valutazione del Pronto Soccorso.
2) Prestazioni prioritarie,diversificate in A, B, C, D gestibili nell’ambito della attività ambulatoriale programmata.

Questo in ottemperanza alle Linee Guida ministeriali per la gestione del SSN del 2005.
Negli anni più recenti si sono inoltre discussi e definiti i percorsi diagnostico-terapeutici di alcune patologie “maggiori”, distinte per singole Specialità, definendo criteri di accesso e criteri di esclusione, rispetto alle varie prestazioni.
Alcuni altri percorsi devono ancora essere stabiliti, nonostante sia stato recentemente pubblicato un libello riassuntivo, per facilitare l’applicazione pratica di quelli già concordati.

Quali possono essere quindi gli obiettivi attuali della Commissione Ospedale/Territorio?
Proverò a illustrarli brevemente, in ordine di importanza, secondo il mio personale giudizio, in attesa di confrontarmi con gli altri membri della Commissione e col Presidente,che ne fa parte.
1) Mettere in atto, dopo averne più volte ribadita la necessità, un sempre più stretto rapporto di coordinata collaborazione tra Azienda Ospedaliera e Territorio, al fine di stabilire percorsi chiari per garantire una vera “continuità assistenziale”, una maggior facilità di accesso alle cure, migliorandone così l’efficacia e la qualità percepita da parte dell’utenza.
2) Ridefinire i criteri di “priorità clinica” nella gestione delle prestazioni ambulatoriali specialistiche, delle indagini diagnostiche e dei trattamenti terapeutici (medici e chirurgici, in regime ambulatoriale o di ricovero) in tempi di Covid 19.
La pandemia ha infatti fatto saltare i criteri e i tempi di attesa stabiliti in precedenza, anche per le patologie più severe non Covid, con innegabili conseguenze sulla mortalità.
3)Aggiornamento periodico del percorso diagnostico-terapeutico del paziente Covid ,o sospetto tale, con particolare riferimento alla fase iniziale di malattia e alle linee guida per il trattamento domiciliare : indicazioni e limiti dello stesso.
4)Condivisione e coordinamento dei percorsi, tra MMG e Infettivologi Ospedalieri, nella selezione e gestione dei pazienti Covid,candidati alla terapia con Anticorpi Monoclonali, anche nell’ottica di una verosimile maggiore diffusione futura di tale metodica.
La chiarezza assoluta dei ruoli è particolarmente rilevante se si pensa che la terapia deve essere somministrata nelle primissime fasi della malattia (2-3 gg.dall’inizio dei sintomi) e in casi selezionati. La figura del MMG è quindi fondamentale al fine di indirizzare tempestivamente il paziente al Reparto Covid, per il trattamento infusivo ambulatoriale.
5)Istituzione, ove già non esista, di un Numero Verde, almeno nei Reparti Chiave dell’Ospedale, per una gestione più snella dei casi complessi, in collaborazione col Territorio.
A tale proposito, giova ricordare che ogni richiesta di prestazione specialistica dovrebbe essere motivata con un quesito specifico e possibilmente accompagnata da una breve o brevissima relazione clinica.
Nel contempo si ribadisce che le prestazioni integrative alla consulenza, al fine del chiarimento/formulazione della diagnosi, sono in capo allo specialista consultato.
6)Un mio personale “pallino” sarebbe quello di riuscire a regolamentare i criteri di invio al Pronto Soccorso, fatto salve per i casi in cui il MMG viene scavalcato dal paziente.
Ciò porrebbe, almeno parzialmente, rimedio all’uso improprio e al conseguente sovraffollamento dei PPSS, che comportano ricadute negative sulla serenità di giudizio e sulla qualità e tempestività delle prestazioni dei Medici Prontosoccorsisti.

Altri spunti e obiettivi potranno senz’altro emergere dalla discussione collegiale tra i Componenti la Commissione, non appena si stabilirà una prossima occasione d’incontro.

Dr. Giancarlo Tosolini