Commissione Etica e Deontologica

RAZIONALE
La presenza tra le commissioni ordinistiche di una Commissione di Etica e Deontologia ha a che vedere con l’origine stessa degli Ordini. L’etica medica degli inizi era concepita come un’etica delle virtù, cioè descriveva le caratteristiche morali- come compassione, dedizione, amore per l’umanità, disinteresse – che doveva possedere un medico per essere un buon medico. La credenza, o la speranza, che i medici possedessero realmente queste virtù non è mai stata però molto radicata. In realtà, nei secoli passati, i medici non avevano una reputazione immacolata e sono stati spesso sospettati di fare più i propri interessi che quelli dei pazienti. Fu solo verso la metà Ottocento che i nascenti ordini professionali si diedero come obiettivo prioritario quello di definire uno standard etico-professionale e di farsene garanti. Si affermò così il concetto che un medico è definito non solo in base a ciò che sa (la sua scienza) ma anche in base a ciò che uniforma il suo agire (la sua coscienza). Questo approccio cambiò il concetto stesso di etica medica, intesa non più solo come insieme di virtù necessarie per esercitare la professione ma anche come principi e norme che ogni singolo appartenente all’ Ordine era tenuto a rispettare. Questi principi etici furono presto affiancati da un’elencazione più vasta di doveri professionali che, pur non avendo immediata rilevanza morale, erano importanti per regolare il buon funzionamento della professione e il rapporto tra colleghi: la deontologia medica. Etica e deontologia sono, dunque, all’origine stessa degli Ordini e sono tra di loro strettamente imparentate, pur non essendo del tutto sovrapponibili.
Il motivo per cui oggi un Ordine debba costituire una Commissione di Etica e Deontologia non è però solo storico, ma è anche e soprattutto legato all’attualità della professione. In un mondo sempre più complesso – in cui si intrecciano una pluralità di visioni morali, stili di vita, interessi economici, ruoli professionali e in cui il progresso tecnico scientifico procede ad una velocità impensabile ancora qualche anno fa – i medici sono chiamati a confrontarsi quotidianamente con scelte complicate, che non possono essere risolte né con il ricorso a principi astratti, né con un semplice appello alla coscienza e alla virtù. Oggi gli Ordini, lungi dall’essere semplici guardiani del rispetto dei codici etici e deontologici, sono chiamati a diventare un luogo di riflessione, confronto e formazione, a cui ogni singolo medico si deve poter rivolgere con fiducia per affrontare le innumerevoli sfide morali e professionali poste dalla modernità.


VISIONE
La Commissione di Etica e Deontologia fa proprio, innanzitutto, il CODICE DI DEONTOLOGIA MEDICA della FEDERAZIONE NAZIONALE DEGLI ORDINI DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI in quanto quadro di riferimento generale della Commissione e specifica fonte normativa. Assume, inoltre, come documenti di riferimento i principali documenti europei e internazionali di etica medica, la Dichiarazione universale sulla bioetica ed i diritti umani (UDBHR) dell’UNESCO e i pareri del Comitato Nazionale per la Bioetica. La Commissione intende sia agire di supporto al Presidente e al Consiglio nelle decisioni di rilevanza etico-deontologica, sia promuovere iniziative di formazione e di approfondimento su questi temi e sviluppare consapevolezza e discussione tra tutti i colleghi.


SCOPI E PRIORITÀ
La Commissione individua innanzitutto come prioritari, i temi più tradizionali dell’etica e deontologia medica, come – a titolo esemplificativo – l’etica della riproduzione, l’etica di fine vita, il rispetto dell’autodeterminazione del paziente, il rispetto della dignità umana, i rapporti tra colleghi, i doveri formativi del medico.
Tra i temi più attuali, la Commissione intende prestare una specifica attenzione a quelli creati dalle moderne tecnologie informatiche e dalla recente pandemia, in particolare: il diritto alla privacy e la protezione dei dati; il segreto professionale nel contesto di sistemi sanitari complessi e con molteplici professionalità; rapporto costi/benefici e proporzionalità delle cure; rapporto tra salute individuale e pubblica; libertà di cura e rispetto dei protocolli scientifici; medicina basata sull’evidenza e medicine non convenzionali; telemedicina e medicina del territorio; obbligo vaccinale ed educazione sanitaria. Altri temi potranno essere individuati nel corso del lavoro o anche suggeriti dai colleghi, in un’ottica di servizio che abbia l’obiettivo di costituire una risorsa sia per le strutture ordinistiche sia per la professione nella sua interezza.