Commissione Ambiente Salute

La salvaguardia della salute passa necessariamente attraverso la salvaguardia dell’ambiente.

Con l’istituzione della Commissione Ambiente Salute, l’Ordine dei Medici della Provincia di Pordenone, in accordo con le finalità del proprio Statuto che sono: – Promuovere l’aggiornamento culturale degli Iscritti e Collaborare con le Autorità locali -, intende favorire le conoscenze sul binomio Ambiente – Salute nell’ambito della classe medica col fine di implementare conoscenze scientifiche solide e pratiche virtuose per limitare i danni alla salute derivanti dal carico ambientale sia attraverso la sorveglianza e l’educazione alla salute dei propri pazienti sia attraverso il sostegno decisionale offerto a decisori politici e semplici cittadini.

Il nostro territorio attualmente è sottoposto a forti pressioni da parte di determinanti ambientali di salute.

L’Inquinamento Atmosferico è particolarmente presente nella nostra pianura e pedemontana ed è legato alla presenza di assi viari molto trafficati, a insediamenti industriali che bruciano resti di lavorazione, rifiuti soli urbani e rifiuti ospedalieri, ad una importante combustione della legna legata al riscaldamento domestico, alla presenza del radon e all’impiego di fertilizzanti in un’agricoltura ormai industrializzata. Purtroppo anche gli ambienti chiusi presentano un inquinamento dell’aria indoor particolarmente impegnativa. Pensiamo solo alle scuole prive di ventilazione forzata, ai trasporti pubblici ancora a gasolio (specie quelli dedicati ai nostri ragazzi), alle case riscaldate a legna, alla cattiva educazione nella gestione familiare di prodotti molto tossici ma di uso comune, alla mancata realizzazione di sistemi anti radon laddove è rilevabile e alla presenza di ambienti insalubri adibiti ad abitazione. Nella bassa pianura esistono poi condizioni peculiari che favoriscono lo sforamento dei limiti di legge peraltro assolutamente inadeguati alla tutela degli esposti come è stato ben chiarito nella Risoluzione del Parlamento europeo del 25 marzo 2021. L’ ARPA FVG ha evidenziato come, applicando i limiti comunque previsti dall’OMS (peraltro in revisione), il numero degli esposti aumenterebbe notevolmente anche nella nostra Regione.
Esiste una correlazione tra esposizione acuta a particolato aerodisperso e sintomi respiratori, alterazioni della funzionalità respiratoria, ricoveri in ospedale e mortalità per malattie respiratorie. Inoltre, l’esposizione prolungata nel tempo a particolato, già a partire da basse dosi, è associata all’incremento di mortalità per malattie respiratorie e di patologie quali bronchiti croniche, asma e riduzione della funzionalità respiratoria. L’esposizione cronica, inoltre, è verosimilmente associata ad un incremento di rischio di tumore delle vie respiratorie.
Numerosi studi epidemiologici hanno mostrato inoltre un’associazione significativa tra inquinamento atmosferico e patologie cardiovascolari acute e croniche. A livello internazionale, la documentata e paradossale netta riduzione di incidenza di sindromi coronariche acute, osservata in concomitanza del primo rigido lockdown legato all’attuale pandemia da infezione da SARS-CoV-2, è stata posta in relazione, almeno in parte, con la riduzione del carico di inquinamento atmosferico dovuta alla chiusura temporanea di siti industriali produttivi. Ciò deve far riflettere operatori sanitari e decisori pubblici sulla necessità di pensare a nuovi modelli di sviluppo sostenibili dal punto di vista ecologico.
D’altronde ormai è noto che l’inquinamento atmosferico, debba essere considerato come uno dei fattori di rischio modificabili per l’Autismo e Sindromi correlabili, il Sovrappeso e l’Obesità infantile e l’insorgenza di Diabete Mellito.
Anche lo stato delle acque nel pordenonese non è dei migliori, sia per quanto riguarda i corpi idrici superficiali sia quelli sotterranei, Preoccupano specie questi ultimi per la presenza di pesticidi di relativo uso recente in agricoltura, ma anche di nitrati, organo alogenati, triclorometano e tetracloroetilene. La farraginosità e spesso il non sense di alcune norme fa sì che acqua contaminata sia potabile e viceversa poichè i limiti sono diversi e uno stesso laboratorio sulla medesima acqua è tenuto a certificare due aspetti diversi. Ciò che deve colpire è che l’inquinamento del suolo e delle acque ha una naturale conseguenza sugli alimenti prodotti in loco. Alimenti che molto frequentemente mostrano, come le acque, più sostanze e se ognuna di esse è quantificata al di sotto di un valore limite, i prodotti alimentari sono comunque commerciabili. Senza quindi badare né alle caratteristiche di Interferente Endocrino delle sostanze implicate, né a verosimili effetti sinergici di tossicità.
Da non trascurare infine la problematica del rischio biologico da radiazioni ionizzanti, che sono presenti in natura nell’ambiente (da irraggiamento, esposizione al radon nei luoghi di lavoro, radioattività presente in alcuni materiali da costruzione, in sottoprodotti di processi industriali,…). All’esposizione naturale va aggiunta poi l’esposizione alle radiazioni ionizzanti, frequentemente utilizzate in Medicina nell’ambito della diagnostica per immagini, per cui è necessaria un’attività continua di sensibilizzazione dei medici e dell’opinione pubblica nel privilegiare percorsi diagnostici che preferiscano, laddove possibile, tecniche non inquinanti (in particolare ad ultrasuoni e con risonanza magnetica) o comunque con il minor impatto possibile in termini di esposizione di pazienti e operatori.

Per questo nel nostro percorso prevediamo di:

  1. fare il punto sullo stato di salute attuale della popolazione pordenonese in funzione delle criticità ambientali
  2. promuovere la formazione degli operatori sanitari anche sui nuovi criteri di tossicità emerse in questi ultimi anni dalla ricerca scientifica e cioè, soprattutto, le caratteristiche di Interferente Endocrino che hanno molte delle sostanze aereodisperse o impiegate nei processi produttivi e in agricoltura.
  3. proporre un evento che interessi l’Inquinamento da Farmaci. I farmaci infatti sono considerati “contaminanti di preoccupazione emergente”, questo perché non si ha una visione globale chiara di quale sia il loro destino nell’ambiente e i danni che possono arrecare agli ecosistemi e all’uomo. Secondo l’OMS la metà di tutti i medicinali sono prescritti, dispensati o venduti in modo inappropriato e che la metà di tutti i pazienti non li assume come dovrebbe. La fonte primaria della presenza di farmaci nell’ambiente è il loro uso e le modalità con cui i farmaci si diffondono nell’ambiente possono variare a seconda che essi vengano usati per il trattamento dell’uomo o degli animali.

Pordenone 30/04/2021

Mazzi Gustavo – Coordinatore
Antonini-Canterin Francesco – Membro
Francescutto Ciro Antonio – Membro
Marchesini Francesco – Membro
Serraino Diego – Membro